L’oro rosso – lo Zafferano

Pare fosse il Viagra dell’antichità, ne dicevano meraviglie perfin gli egizi del II secolo a.C., non parliamo poi di quel porcello godereccio di Ovidio che ne magnificava gli effetti nella sua Ars Amatoria! E tanto per stare sul sicuro lo citava anche - come poteva non mancare –  madama Saffo : "… Molte corone di viole, di rose e di crochi insieme  cingevi al capo, accanto a me, e intorno al collo morbido molte collane intrecciate, fatte di fiori…”. Certo era più fine nelle sue cosette, mica carnale come Ovy, ma sta di fatto che anche lei parlava del

CROCUS SATIVUS

ovvero lo zafferano. Il buon Zaffy è un bulbo che fa parte della famiglia delle Iridaceae, originario dell'Europa Meridionale e dell'Asia Minore. Le foglie sono da sei a dieci lineari e di colore verde brillante.
Lo pseudofiore è composto semplicemente da sei tepali viola riuniti in due verticilli da tre tepali ciascuno. Vi ricordate  che quando un fiore è costituito da tepali e quindi non ha calice e corolla si chiama perigonio? Sì, vero? … Lo immaginavamo.  ;) ! Compaiono verso la fine di settembre, contemporaneamente alle foglie, che persistono durante l'inverno e permettono la formazione del nuovo cormo cioè un organo ipogeo (sotterraneo) simile al bulbo, ma con la parte centrale costituita dal caule e dalla gemma apicale ingrossata e trasformata in un piccolo tubero, a sua volta circondato dai catafilli (cioè foglie tipo gli strati della cipolla!) che costituiscono un corpo compatto e carnoso destinato ad esaurirsi durante lo sviluppo della pianta. 

Fiore di Crocus sativus
Il pisellino in centro che si chiama stimma è trifido di colore rosso-arancio lungo quanto il perigonio, più o meno due o tre cm. Lo zaffy che tutte noi conosciamo si ricava dal pisellino (stimma) sopracitato!  Ha! Ha! Per ottenere un grammo di zaffy occorre strappare circa 160 pisellini… wow!  160 eunuchi per una trombatina di classe… non è da brivido? 

Le proprietà afrodisiache di Zaffy - come dicevamo - sono ampiamente documentate, non avevamo che l’imbarazzo della scelta: nella mitologia greca il dio Ermes, consigliere degli innamorati, risvegliava il desiderio sessuale servendosi di questa spezia; secondo Dioscoride e Plinio era in grado d’incrementare l’attività sessuale dei maschi e accrescere la cupidigia delle femmine, per non parlare di bagni, oli per i massaggi e belletti a base di zafferano erano noti ovunque e si ritrovano anche "nell’arte di amare" araba e persiana, inoltre, come testimonia un documento del XVIII secolo,  rivestiva anche un gran valore commerciale tanto da figurare nella dote delle spose e chi più ne ha più ne metta.

Certo è che lo zafferano migliora la circolazione del sangue, favorisce il riscaldamento delle mucose aumentandone la sensibilità e infine stimola le fibre dell’utero. Uno studio compiuto su esseri umani ha dimostrato che l’assunzione di 2 decigrammi di zafferano per 10 giorni può davvero migliorare la funzionalità erettile e la soddisfazione sessuale. 

Avanti popolo di libertine : vi consigliamo di provare il té del Kashmir.
Versare tre bicchieri di acqua nel bollitore. Aggiungete 3-4 pisellini di zafferano acquistati nella vostra erboristeria di fiducia (diffidate delle bustine), 1 bastoncino di cannella e 3 cardamomi verdi. Quando inizia a bollire riducete il fuoco e lasciate sobbollire per 30 minuti. Il colore deve diventare di un bel tono ambra, se non vedete il colore giusto continuate a lasciarlo sul fuoco. Servite al vostro amore ben zuccherato.

Vale tuttavia la pena di sottolineare questa raccomandazione: lo zafferano non va adoperato sconsideratamente, è perfettamente innocuo alle normali dosi alimentari (se ne usano pochi decigrammi) ma un uso improprio può dar luogo a pesanti intossicazioni, scatenare contrazioni uterine e risultare pericolosamente abortivo fino a condurre al decesso per emorragia interna.  Un’équipe di medici russi studiando le qualità antitumorali dello zafferano notò che necessitavano di dosi talmente alte da implicare il rischio di decesso dei pazienti. Quindi… zafferanatevi con moderazione.

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