Il confetto dei desideri venerei - Senape

Ebbene si, parliamo del Diasatirion, il più famoso elettuario per la resurrezione della carne in voga sin dal Medioevo e sicuramente fino al Rinascimento. Pare ne esistano ben 44 ricette diverse ma ci limiteremo a citare quello dell’arabo Mesuè  che contiene appunto la
Sinapis alba

                                                  SINAPIS ALBA

Ovvero la senape bianca che si differenzia dalla sua gemella Nigra  (Brassica Nigra, la senape nera)  per il colore dei semi e la presenza di peletti sulle silique ovvero certi fagiolini mignon che sembrano degli ami.
Comuque, stavamo dicendo che  la senape bianca fa parte delle Cruciferae ed è piuttosto comune nell’Europa meridionale fino ad un altezza di 800 mt.  Il fusto è eretto, striato, molto ramoso, ricoperto di peli molto duri e pungenti..quindi piano a toccare i rami o i frutti, perché anche loro pungono, non troppo ma sono fastidiosi.
I fiori gialli ermafroditi sono dialisepali e dialipetali ovvero hanno quattro petali e quattro sepali separati e disposti a croce. I fiori sono riuniti a grappolo all’apice della pianta può arrivare ad un altezza di 80 cm.

Semi di senape

Il  frutto della senape può essere una siliqua, una specie di fagiolino tre volte più lungo della larghezza oppure una siliquetta, perché nella stessa famiglia ( non nella stessa specie eh!) ci possono essere frutti che si chiamano siliquette che sono tanto larghe quanto lunghe.  La siliqua culmina con un becco compresso a lama leggermente tagliente ed al suo interno ricovera i semi che seccando diventano giallo-bruni.  Le foglie alla base dei cespi sono lanceolate a margine dentato, quelle superiori invece sono sempre ovali e appuntite col margine liscio. Hanno colore diverso sopra e sotto: scura nella parte superiore e chiaro nell’altra.

Anche le foglie della senape sono aromatiche, ma è dai semi che si ricava l’effetto maggiore…


Conosciuta fin dagli antichi egizi e citata da Plinio il Vecchio come panacea afrodisiaca, pare che la senape stimoli l’azione delle ghiandole sessuali tant’è vero che nel Medioevo ne era stato interdetto il consumo alle monache (porelle!) e che dire della pratica di certi maschietti che circondavano la loro verga con un cataplasma di olio alla senape nel tentativo di  ritrovare il perduto vigore… hehehe! 

Aaaah questa senape!  Leggendo testi qua e la ci siamo imbattute nel Diasatirion di Mesuè. La ricetta scovata nel libro di Piero Camporesi “ Il balsamo di Venere” riporta  testualmente:

“Piglia una libra di secacul bianco e mondo, bollito nel secondo brodo di ceci, testicoli di volpe oncie otto, radice di rafano oncie tre, radice di dragontea oncie due. Si pestano, e se gli pone sopra di latte vaccino o pecorino che gli cuopra due dita; oglio sesamino e butiro vaccino fresco ana oncie quattro: si cuocono (con fuoco conveniente) fino alla spessezza, e non essendo cotte bene vi s'aggiunge nuovo latte, oglio e butiro e si fanno divenire perfettamente cotte; allora vi si meschiano sei libre d'ottimo mèle, di sugo di cipolla umida una libra e mezza. Si fa cuocere di nuovo ogni cosa, finché acquista buona consistenza: si leva poi dal fuoco e vi si pone dentro la seguente polvere. Di coda e lombi di scinco dramme otto, seme d'eruca, di nasturzio, di pastinaca, di senape, d'asparago, gengevo, cinnammomo, pepe lungo, lingua avis ana dramme quattro. Meschiate che saranno con la detta polpa, vi si aggiunge pignoli mondati una libra e mezza, pistacchi mondi oncie due; meschia bene ogni cosa ed aromatiza con una dramma di muschio buono».

Interessante vero?  Nel remoto caso vogliate dilettarvici nella preparazione sappiate che delle varie altre piante citate parleremo di volta in volta prossimamente, per quanto riguarda gli antichi pesi ricordate che una libra equivale a circa 350 gr odierni ed è formata da 12 once (circa 30 gr), una dramma circa 4 gr, uno scrupolo circa un grammo e mezzo eccetera.. , ma soprattutto non estirpate alcun testicolo alle volpi visto che si tratta di funghi e anche discretamente velenosi. Lo scinco invece è una lucertolazza dal corpo grasso e tozzo che potrete trovare nel sud Italia… Qualora pensiate di riuscire a magnarvela sappiate che è super protetta e se vi pescano si magnano voi con tanto di olio d’oliva.  
Ergo: vi sconsigliamo di prepararla ma è divertente leggerla.


Va detto che noi la senape  la usiamo spesso per i nostri pietanzini, specialmente la Moutarde Fine de Dijon della Maille (slurp! Bonissima… adesso poi ha fatto pure la versione allo Chablis! Eeeeehh!)  che spalmata sulla carne la rende una vera lussuria del palato.  Eroticamente parlando è stuzzichevole, un bacio alla mostarda a inizio serata è stata premessa di ben più di una notte di sesso piccantino… wow!  


A tutte voi, o discepole del vizio, proponiamo un altro tesoro alla senape che abbiamo provato e prontamente ribattezzato il Pepe Diasatirion: il biscottino al lardo e senape . 
Trattasi di biscottini salati alla senape e lardo che dovete proprio provare. Eeeeeeeh si, proprio, proprio !
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