Pare che già nell’antica Boemia fosse simbolo di amore passionale sia
per sua ricchezza di sostanze toniche che per le sue qualità urticanti utilizzate
per buffe pratiche amatorie e del resto è citata come una delle tante piante che
godono del lussurioso influsso di Venere.
Il caldo amore ardente altri
non è che l’
URTICA DIOICA
Ovvero la cara, buona, tonificante ortica,
colei che fa parte della famiglia (guarda un po’!) delle Urticaceae.
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Ortica - foglia |
È una pianta erbacea
perenne alta 50 – 120 cm. di un bel verde carico. Da un rizoma ramificato
e strisciante poco al di sotto della superficie nascono fusti robusti,
eretti, a sezione quadrata, generalmente non ramificati, ricoperti di peli
urticanti e che emettono stoloni ipogei.
Le foglie sono opposte e portate da un
picciolo più corto del lembo fogliare con 4 stipole libere e pubescenti. Generalmente
sono più lunghe che larghe, misurano più di 5 cm, ovate
e opposte, lanceolate, seghettate e acuminate. Hanno il margine ornato
di tricomi o meglio di peli contenenti sostanze urticanti che spezzandosi al
minimo contatto iniettano nella pelle dell’istamina e altre sostanze chimiche che causano prurito.
Si chiama dioica perché ha fiori unisessuali su piante diverse proprio
come noi cristiani gonocorici che ci portiamo appresso ognuno il suo distinto
fiore sessuale.
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Ortica - fiori |
I fiori
femminili sono raccolti in lunghe spighe verdi e pendenti, come tutte le buone
femmine sono ineguali e hanno tepali interni molto più grandi degli esterni
(wow!) con stimmi arrossati
(eeee…!) all’apice e l’ovario
all’interno del frutto per l’appunto.
I piccoli fiori
maschili giallo verdastri sono riuniti in spighe erette in verticilli (te pareva…!)
posti all’ascella delle foglie
superiori, hanno solo 4 tepali non come un fiore normale (e quando mai…!) con i petali colorati e sepali verdi, sono pubescenti
e racchiudono i loro 4 stametti come fossero chissà che tesoro… pfui! Maschi!
Il frutto è
un achenio ovale, munito di un ciuffo di peli all’apice stile un ovetto di
pasqua in carta colorata.
L’ortica predilige
luoghi umidi e ricchi di azoto meglio se ombrosi e sono presenti in Italia diversi congeneri
somiglianti.
Fra le mille proprietà
dell’ortica che non stiamo qui a elencare se no finiamo un altr’anno ci interessano
quelle “ardenti”: gli antichi Greci e Celti mangiavano semi e zuppa di ortica
per incrementare la prestanza sessuale e del resto l’ortica ricca di vitamina A
e C costituisce un ottimo tonico naturale.
Poi c’erano quei porcelloni
dei romani che bevevano i semi di ortica mischiati allo zibibbo per stimolare il
desiderio dell’amante e garantire una calda performance sessuale, pare che
fosse un afrodisiaco molto in voga tra l’altro.
E poi c’è sempre lui, il buon Ovidio, detto
Ovie per gli amici, che suggeriva una frittata di ortiche, cipolla, pinoli e
pizzico di miele come rimedio per l’impotenza.
Petronio invece – Eh! Eh! Eh! – sosteneva che
una sua amica sacerdotessa per dar vigore agli uomini era solita colpirli sotto
l’ombelico, sulle reni e sulle natiche con grossi mazzi di ortiche.
Certo è che rotolarsi nelle ortiche pare
fosse una tecnica usata spesso in antichità per caricarsi sessualmente.
Noi abbiamo non abbiamo osato arrivare a
tanto ma la frittatina di ortiche con cipolle e pinoli condita con filo di
miele di castagno ha avuto degli ottimi risultati. Si favoleggia che l’ortica
induca i consumatori abituali a fare l’amore in modo particolarmente
disinibito, sapete?
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